FROM STREESTYLE TO RUNWAY: the path of a fashion trend

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Dal momento in cui viene notato un fenomeno di moda, se abbastanza forte, può uscire dall’anonimato,cavalcare l’onda del successo e diventare una tendenza che lo porterà dalla strada direttamente sulle passerelle. Ma qual è il percorso di una tendenza?

Un tempo quello che diventava di moda era stabilito da una stretta élite di persone, in quello che viene definito dagli esperti di marketing come un meccanismo di “sgocciolamento” dall’alto verso il basso. Se un’attrice, una cantante o un personaggio pubblico indossavano qualcosa di nuovo, il suo look veniva immediatamente copiato e dava vita a numerosi casi di imitazione collettiva.

Con l’avvento delle prime mode giovanili negli anni ’50 e soprattutto nei Sessanta e nei Settanta, questo sistema iniziò pian piano a rovesciarsi. Il modo di vestirsi e di comportarsi dei ragazzi che per le prime volte si riunivano in gruppi e trascorrevano il loro tempo libero in strada, divenne un “modus”, uno stile che prese via via campo allargandosi ad altre fasce di popolazione.

Un movimento che, sempre per usare una terminologia nota al marketing, viene definito “effetto schiuma”, ovvero che monta pian piano dal basso delle subculture di strada fino a diventare un fenomeno di massa. Dai primissimi seguaci, appartenenti per lo più a tribù urbane e gruppi sociali ben distinti, che adottavano nuovi tagli, linee e colori per distinguersi dagli altri, queste mode venivano poi diffuse grazie a figure professionali, i Coolhunter, che ne segnalavano la presenza, e a personaggi dalle ampie vedute, i trendsetter, che ne adottavano i modelli per poter essere sempre all’avanguardia nel vestire.

Il passo successivo era il riconoscimento “ufficiale” da parte del sistema moda, l’avvento del trend in passerella , la promozione del nuovo stile ad opera di riviste specializzate e finalmente il punto d’arrivo: la diffusione alle masse

Oggi è ancora così? I social media hanno velocizzato le tempistiche in maniera abnorme, tanto da mettere in discussione lo stesso processo industriale di produzione dei capi di abbigliamento. Il punto di partenza di una tendenza ha smesso di essere evidente. Non solo dal basso, cioè dalla strada e dalle subculture, non solo dall’alto, cioè dall’élite della popolazione.
new man
 
Depictions of darkness
 
Dal momento in cui il web è diventato sociale e la società si è messa in vetrina, una tendenza di moda può nascere in qualsiasi posto, in qualunque momento, da un personaggio famoso o meno. Lo stesso streetstyle è diventato, grazie a precursori della comunicazione come The Sartorialist, non più un movimento spontaneo che da la vita a qualcosa di nuovo, ma un’ulteriore passerella.
 
Lily Gatins
 
Ecco allora che il trend diventa “liquido”, ancora più evanescente di prima. Che nasca in modo indipendente nei fenomeni sub-culturali e di strada, che venga deciso a tavolino con attente analisi di mercato, che sia frutto istintivo e libero di un singolo stilista o manifestazione diretta della scelta di stile di un influencer della moda, una cosa è certa: il suo tempo è limitato.
 

Creepiest Fashion

 
 
In qualità di effimero evento, l’oggetto/stile/immagine trend ha una vita piuttosto breve. Per usare una metafora, potremmo dire che esso è come un fiore di magnolia: sparge il suo profumo nell’aria per essere osservato e ammirato, ma nel momento in cui qualcuno (il coolhunter, il trendsetter) lo coglie, i suoi petali cessano di essere di un bianco eburneo e macchiano la loro purezza con l’onta dell’usura.
 
 
Perché il nostro trend, essendo un movimento, un attimo sospeso nel tempo, è davvero importante solo nel momento in cui viene notato e nella prima rapida diffusione, dopo di ché cade pian piano in una lenta obsolescenza che lo porterà ad essere riprodotto e ad entrare nel circolo del conformismo della moda usata da tutti. 
 
Cadrà, per essere immediatamente sostituito con un altro germoglio.
 
Sfilata A/I 2015-16 Saint Laurent 
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ENGLISH VERSION
From moment it is noted, a fashion phenomenon, if strong enough, can emerge from anonymity, ride the wave of success and become a trend that will take it from the street directly on the catwalks. But what is the path of a trend?

 

 
Once what became fashionable was established by a narrow elite of people, in what is defined by marketing experts as a drippingmechanism from the top downwards. If an actress, a singer or a public figure wore something new, her look was immediately copied and gave rise to numerous cases of collective imitation. With the advent of the first youth styles in the 50s and especially in the Sixties and Seventies, this system slowly began to topple. The way of dressing and behaving the guys who for the first time met in groups and spent their free time in the street, became a modus“, a style that took field gradually widening to other population groups.
A movement that, always to use a note to marketing terminology, is called foam effect“, ie that mounts slowly from the bottom of the street subculture to become a mass phenomenon.
From the earliest followers, belonging mostly to urban tribes and distinct social groups, who adopted new cuts, lines and colors to distinguish from the others, these fads were then spread through professional figures, the coolhunter, who signaled their presence, and characters with sweeping views, the trendsetters, who adopted the models in order to be cutting-edge in dressing.
The next step was the “official” recognition by the fashion industry, the advent of the trend on the catwalk, the promotion of the new style with the work of specialized magazines and finally the arrival point: the spread to the masses.
Today is still the case?
Social media has speed up the timing abnormally, that calls into question the very industrial production process of the garments. The starting point of a trend has stopped being evident. Not only from below, from the street and from subcultures,
not only from above, ie the elite of the population.
From the moment when the web has become social and society has put on display, a fashion trend can be born anywhere, at any time, from a celebrity or
not.
The same street style has become, thanks to the communication precursors such as The Sartorialist, no longer a spontaneous movement that gives life to something new, but an additional runway.
Here then that the trend becomes liquid“, even more evanescent than before. That arises independently in subcultural phenomena and road, which is decided at the table with careful market analysis, which is instinctive and free result of a single designer or direct manifestation of the style choice of an influencer of fashion, one thing it is certain: its living time is limited.
As ephemeral event, the trend object/style/image has a rather short life. To use a metaphor, we can say that it’s like a magnolia flower: it spreads its perfume on the air to be observed and admired, but when someone (the Cool hunter, the trendsetter) takes it, its petals stops being ivory white and stains their purity with the shame of use.  Because our trend being a movement, a instant suspended in time,  is really important only in the moment it’s noted and in the first rapid diffusion, after that it falls little by little in a slow obsolescence that led it to be reproduced and to enter in the circle of conformist fashion used by everybody.
It will fall, to be immediately replaced with another bud.

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